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anna

Newsletter N. 9 del 24 ottobre 2009

Newsletter 9- Approvate delibere di modifica delle scadenze dei versamenti
CostruirePrevidenza
www.costruireprevidenza-er.it
Cara Collega, caro Collega
ti informiamo
di un’importante novità che riguarda la trasparenza, punto fondante del nostro programma elettorale; un primo passo in questa direzione è già stato fatto e potrai trovare nella Home page del sito dell’Ente http://www.enpap.it/ una sintesi aggiornata delle attività dei nuovi organi statutari e nell’area riservata potrai consultare le Delibere.
Inoltre, nella riunione del Consiglio di Indirizzo Generale dello scorso 16 ottobre abbiamo approvato alcune modifiche, proposte dal Consiglio di Amministrazione, relative alle quote minime ed alle modalità e tempistica di versamento dell’acconto e del saldo.
Le modifiche al regolamento, prima di entrare in vigore, dovranno passare al vaglio dei Ministeri competenti che ci auguriamo lo approvino in tempi brevi (alcuni mesi), considerato che queste variazioni non presentano particolari problemi di sostenibilità economica per la Cassa. Pertanto questo nuovo regolamento, pur approvato ora, sarà effettivo, se approvato dai Ministeri, e produrrà i suoi effetti soltanto dal 2011.
Nonostante quella data sia purtroppo ancora lontana, ti informiamo su quali sono le modifiche:
ART 3 Comma 3 contributo minimo: il testo vigente prevede il pagamento di un contributo minimo di € 780,00; la modifica da noi approvata abbassa l’importo a € 120,00
Questo significa che tutti coloro che presentano redditi superiori a 1200 annui pagheranno obbligatoriamente solo il 10% sul proprio reddito netto professionale ai fini IRPEF pur avendo facoltà di versare una percentuale più elevata (fino al 20%) qualora volessero comunque incrementare il montante della propria posizione previdenziale.
E’ una facilitazione dedicata soprattutto ai giovani colleghi in fase di avvio della professione.
ART 4 Comma 5 contributo integrativo: il testo vigente prevede un contributo integrativo pari a € 60; la modifica da noi apportata porta il suddetto importo a € 30
Le altre modifiche previste riguardano il posticipo delle scadenze dei pagamenti di acconto e saldo.
ART 7 Comma 1 Pagamento dei contributi: il testo vigente prevede il pagamento dell’acconto pari al 60%di quanto dovuto entro il 30 novembre dell’anno al quale si riferisce il pagamento e il saldo del rimanente 40% entro il 31 Luglio dell’anno successivo; le modifiche prevedono il pagamento dell’acconto in misura del 90% in data 1 marzo (4 mesi dopo rispetto all’attuale scadenza) e il saldo in misura del 10% in data 1 ottobre.
Tale modifica sarà a beneficio della generalità dei colleghi infatti la prima rata di versamento sarà spostata in avanti per tutti di 4 mesi, anche se l’Ente di previdenza rivaluterà i montanti come se avessimo versato da gennaio. Inoltre la seconda rata di saldo non sarà più a ridosso della scadenza del termine previsto per il pagamento del saldo IRPEF, cioè a luglio, ma a ottobre.
Abbiamo inoltre modificato, allungandoli, i termini entro cui poter fare i pagamenti dagli attuali 90 giorni a 150, prevedendo anche la possibilità di pagare o in un’unica soluzione (sia l’acconto, sia il saldo) oppure optare per la rateizzazione in 5 mesi.
Questo significa che sarà possibile per gli iscritti, non appena i Ministeri daranno la loro approvazione, rateizzare lungo tutto il corso dell’anno i pagamenti.
Cordiali saluti
Manuela Colombari
Anna Sozzi

Newsletter N.8 del 12 giugno 2009

Newsletter8- Insediamento CdA e CIG di ENPAP e seconda riunione del CIG
CostruirePrevidenza
www.costruireprevidenza-er.it
Cara Collega, caro Collega
Come già abbiamo scritto nella precedente newsletter (per la quale alcuni iscritti ci hanno segnalato dei problemi di ricezione dei quali ci scusiamo) ti informiamo che il 30 aprile scorso si è ufficialmente insediato il Consiglio di Indirizzo Generale. Il coordinatore eletto è stato la dott.ssa Letizia Serra e il segretario la dott.ssa Emilia De Santis.
Presidente del CdA é il Dott. Angelo Arcicasa e vicepresidente la Dott.ssa Claudia Burroni.
Nella seconda riunione del CIG del 29 maggio u.s. l’ordine del giorno prevedeva l’approvazione del bilancio consuntivo 2008 redatto ed approvato dal precedente CdA.
Considerato che tale bilancio dal punto di vista tecnico risultava conforme alle norme di legge e visti i pareri positivi del collegio dei sindaci e della società di revisione dei conti, abbiamo ritenuto, per puro senso di responsabilità, di approvarlo, prendendo atto del risultato complessivamente insoddisfacente degli investimenti effettuati.
Come accade negli Enti (Comuni, Regioni ecc.) che cambiano gestione in prossimità dell’approvazione del bilancio consuntivo, non è possibile fare molto altro se non approvare il bilancio e farsi carico di gestire al meglio la situazione patrimoniale lasciata in eredità; d’altro canto candidarsi alla gestione della Cassa di Previdenza non poteva avere, per chiunque, altro significato che questo.
Nel corso della stessa riunione, su richiesta del CdA, abbiamo inoltre deciso di consentire al CdA l’aumento della percentuale di investimenti in immobili fino ad un massimo del 20%. Ci è sembrato infatti sensato in questa particolare congiuntura economica non continuare a vincolare il 95% degli investimenti alla sola Borsa ma permettere agli investitori dell’Ente di valutare anche altre possibilità. Ciò non significa che verranno effettuati nell’immediato investimenti in immobili ma solo che saremo in grado di approfittare delle occasioni offerte dal mercato, nel caso tali investimenti fossero valutati convenienti da advisor indipendenti.
La prossima riunione del CIG sarà a settembre, nel frattempo ci stiamo organizzando per mettere a punto metodologie efficaci ed efficienti per il governo dell’Ente e per rendere la Cassa di Previdenza più vicina agli iscritti.
Nell’augurarti una piacevole estate ti rinnoviamo i nostri più cordiali saluti.
Manuela Colombari
Anna Sozzi

Newsletter N.7 del 4 maggio 2009

Newsletter – Insediamento nuovi organi collegiali
CostruirePrevidenza
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Cara Collega, caro Collega
giovedì 30 aprile 2009 si sono svolte a Roma, presso la sede dell’Ente, in via Andrea Cesalpino n. 1, le pratiche formali di insediamento degli organi collegiali ENPAP in carica per i prossimi 4 anni, tutti gli eletti hanno accettato l’incarico.
Durante le riunioni dei due Consigli si è provveduto ad eleggere i colleghi che ricopriranno le cariche di Presidente e di Vicepresidente per il CdA e di Coordinatore e di Consigliere Segretario per il CIG.
Per il CdA sono risultati eletti:
Angelo Arcicasa - Presidente
Claudia Burroni - Vicepresidente
Per il CIG sono state elette:
Letizia Serra - Coordinatrice
Emilia De Santis – Consigliere Segretaria
Si è inoltre preso atto che nel prossimo Consiglio di Indirizzo Generale, che si terrà il 29 maggio prossimo, ci sarà all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo per l’anno 2008.
Il sito http://www.costruireprevidenza-er.it rimarrà attivo come pure la newsletter per informarti e darti supporto da subito su tutte le questioni che riguardano l’Ente di Previdenza.
Cordialmente
Manuela Colombari
Anna Sozzi

Moral suasion per accelerare i cambiamenti

Riportiamo di seguito un recente articolo tratto da Il Sole 24 ORE relativo alle Casse dei professionisti che contiene un intervista al prof. Albero Brambilla, responsabile del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale presso il Ministero del Welfare, nel quale si evidenziano alcuni aspetti critici che riguardano la gestione di tutte le Casse, ma che pone serie sfide di interesse anche per gli psicologi. Ovviamente, uno dei problemi di maggiore rilevanza riguarda (ed è uno dei nodi dell’articolo che segue) il problema delle Casse “antiche” (ad es. avvocati, ingegneri e architetti) le quali non sono ancora passate al sistema contributivo - e ciò le mette a rischio di insolvenza per il futuro a lungo termine – ma il fatto che questo specifico non ci riguardi (dal momento che la nostra Cassa è già a regime contributivo) non ci elimina tutti problemi. Come ben evidenzia l’articolo, le Casse devono essere in grado di garantire, non solo la sostenibilità economica nel lungo periodo, ma anche la possibilità di erogare pensioni almeno pari al minimo previdenziale, cosa nel nostro caso specifico, purtroppo non avviene. Questi i punti salienti dell’articolo:
Necessità che i conti della Casse siano trasparenti ed ogni professionista possa capire bene quale è la sua prospettiva previdenziale;
Necessità che le Casse possano garantire sia un trattamento almeno pari al minimo previdenziale, sia la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo (almeno 30 anni, possibilmente 50, come previsto dal legislatore), altrimenti la gestione autonoma non è difendibile e si rende necessario un commissariamento delle stesse;
Ipotesi che per garantire una corretta gestione nei termini di sostenibilità nel lungo periodo e garanzie per i professionisti si possa prevedere anche un allineamento alla contribuzione media europea che è molto maggiore dell’attuale 10%;
Tendenza a spingere tutte le casse ad uniformarsi verso il sistema contributivo, mentre ad oggi alcune di esse, quelle di più “antica” tradizione, sono ancora ferme ad un sistema retributivo o misto.

Blog Costruire Previdenza 5-2-2009


Moral suasion per accelerare i cambiamenti
«I nuovi obblighi sulla redazione dei bilanci tecnici offrono una cura nel nome della trasparenza, nell’esclusivo interesse dei professionisti. I conti escono dal chiuso delle Casse, e ogni professionista potrà confrontare richieste, trattamento previdenziale e prospettive della gestione che lo riguarda». Alberto Brambilla guida il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale presso il ministero del Welfare, e ha seguito fin dall’inizio la riforma alla base dei nuovi conti che ora deve verificare.
Professore, quali sono gli elementi cruciali da controllare?
Sono due, correlati fra loro. Non solo la sostenibilità finanziaria della gestione sul lungo periodo, ma anche la sua capacità di garantire trattamenti previdenziali adeguati. Il giudizio dipende dal rapporto fra questi due elementi, anche perché in ogni caso va sempre assicurato un trattamento almeno pari al minimo previdenziale. È il principio chiave della privatizzazione: la gestione è autonoma finché riesce ad essere adeguata e sostenibile, altrimenti scattano le contromisure fino al commissariamento. La trasparenza, poi, farà emergere con evidenza un dato chiave del sistema.
Quale?
Il fatto che in nessun Paese Ocse un libero professionista può versare una contribuzione intorno al 10%, quando il sistema chiede ai parasubordinati il 23%.
L’obbligo sui bilanci ha attivato un ampio cantiere di riforme in quasi tutte le Casse, che in genere rimangono però affezionate al sistema retributivo, più generoso.
Certo, perché con il contributivo diventerebbe chiaro che questo «sistema del 10%» non è sostenibile, a meno di non voler ridurre al lumicino le prestazioni. È naturale, poi, che chi dovrà presentarsi alle elezioni per la guida delle Casse rischia molto se mette in programma il passaggio al contributivo.
L’analisi dei bilanci tecnici non potrebbe aiutare a mettere anche questo tema all’ordine del giorno?
Non c’è dubbio. Va considerato, infatti, che siamo solo all’inizio del processo, e una prima spinta alle riforme già si è registrata nel periodo di avvicinamento alla consegna dei bilanci. Ma gli effetti più importanti devono arrivare nel prossimo futuro quando, terminato l’esame dei conti, si passerà nel secondo semestre dell’anno alla fase del confronto con le Casse. E sicuramente noi avvieremo un’importante azione di moral suasion sulle riforme.
In che modo?
Chiederemo di calcolare l’entità delle pensioni erogate con il retributivo e, a parità di condizioni, gli assegni che si riuscirebbe a garantire con il contributivo. Le distanze fra queste due somme renderanno evidenti, dove ci sono, i problemi di sostenibilità. Ovviamente, però, non potremo limitarci alle richieste.
Quali contropartite si possono mettere in campo?
Bisogna risolvere due importanti problemi fiscali. Le Casse sono gravate dall’Iva e dalla doppia tassazione, e mentre si spinge alle riforme non si può non avviare una progressiva equiparazione con il trattamento, più favorevole, dei fondi pensione.
Consulenti e notai non hanno ancora presentato il bilancio tecnico. Ci saranno conseguenze?
No, perché sappiamo che stanno lavorando a fondo e aspettiamo i risultati.
Tratto da Il Sole 24 ORE

Costruire Previdenza per i liberi professionisti

Mail di una iscritta

Ho avuto la lista dei candidati all’ENPAP di COSTRUIRE PREVIDENZA e sono contenta che ne facciano parte alcuni colleghi che conosco personalmente e che so essere persone serie, preparate e affidabili.
Speriamo che vi occupiate anche dei liberi professionisti!


Risposta di Anna Sozzi

La lista COSTRUIRE PREVIDENZA é costituita da libero professionisti e dipendenti pubblici insieme visto che entrambi sono obbligatoriamente iscritti e versano soldi all’Ente di previdenza. La professione, secondo noi, si costruisce creando sinergie, non contrapposizioni, costruendo, non distruggendo. Sai quanto é difficile fare e quanto invece é facile distruggere. Mi auguro che molti nostri giovani colleghi, giustamente arrabbiati per la precarietà e le difficoltà che tutti i giorni noi liberi professionisti incontriamo, si avvicinino costruttivamente alla politica professionale. Tu hai visto cosa é successo a Parma all’Università, raccolte di firme e ricorsi …stanno portando ad una situazione fuori controllo!
Per governare é necessario avere innanzitutto un progetto di politica complessiva e questo la nostra lista ce l’ha: propone infatti come punto forte la ripresa dei rapporti con gli Ordini professionali. Tu sai che questa gestione uscente li ha compromessi a tal punto che ha deliberato di cambiare il Regolamento elettorale scegliendo come sedi di voto non più le sedi regionali degli Ordini ma un albergo. Che vergogna dover andare a votare in un albergo di Bologna come fossimo della Tupperware! E che spreco di questi tempi!
Opportune sinergie con i nostri rappresentanti istituzionali ci permetterebbero di realizzare economie di gestione nei servizi agli iscritti e quindi di utilizzare alcuni dei fondi ENPAP per fornire gratuitamente consulenza e servizi agli iscritti, sportelli  decentrati con funzioni di consulenza per l’avvio alla Professione e la gestione dello studio (fiscale, legale, previdenziale, assistenziale, assicurativo ecc.) con funzioni di CAF (in proprio o in convenzione), per dichiarazione dei redditi, ICI, infortunistica, ed ogni altra pratica di competenza
I programmi presentati dalle varie liste sono tutti più o meno convincenti ma vanno letti tenendo presente la visione di politica globale delle organizzazioni di riferimento che li propongono.
AUPI crede che gli Ordini debbano essere valorizzati, altre forze sono per l’abolizione, anche se sul Programma non lo dichiarano. Nella situazione in cui siamo é già difficile mantenere una identità, perchè sono tutti Psicologi quelli che “aiutano gli altri”, se poi lo Stato decidesse di abolire gli Ordini……..
Grazie dell’attenzione e dell’apprezzamento.
Blog Costruire Previdenza ER 5-2-2009

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