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I professionisti non vogliono essere Atlante

CoxgQdXWYAACAzXUna rivolta spontanea senza precedenti investe le Casse dei professionisti costringendo ADEPP e le stesse, ENPAP compresa, ad una frettolosa retromarcia.


 Ma cosa è successo?

Da mesi i giornali parlavano della costituzione del fondo Atlante, un fondo di investimento ideato da Quaestio sgr del finanziere Alessandro Penati con fondazione Cariplo su impulso del Governo e con l'obiettivo di raccogliere 5 miliardi di capitali per salvare le banche, una goccia se si pensa che i cosidetti "crediti deteriorati" o non performing loans NPL ammontano a circa 80 miliardi.

Tuttavia anche questi 5/6 miliardi risultava difficile raggranellarli: 1 miliardo e mezzo li hanno messi sul piatto alcune banche e fondazioni, 500 milioni la Cassa depositi e prestiti, ma per arrivare alla cifra ipotizzata la strada era ancora lunga.

 

E allora il Governo ha pensato finalmente ai liberi professionisti ossia coloro che versano una parte dei propri incassi ad una Fondazione (ENPAP per gli psicologi) per costruirsi la pensione, ha pensato a coloro che pur pagando le tasse allo Stato non godono di alcun paracadute se si ammalano e se perdono il lavoro, niente stipendio fisso, niente cassa integrazione, niente invalidità.

 

Il Governo attraverso il Mef (Ministero delle Finanze) esercitava prontamente una moral suasion e invitava le Casse che gestiscono nel complesso 70 miliardi (ENPAP 1 miliardo) ad investire “nel sistema paese” acquistando appunto una parte di queste sofferenze bancarie, ipotizzando rendimenti del 6% annui!

 

“E la sventurata rispose” ossia ADEPP, l’associazione che riunisce le Casse dei professionisti, nella riunione del 25 luglio delibera di sostenere il fondo Atlante 2 con 500 milioni "lasciando decidere sull'investimento i CdA delle singole Casse”.

 

Alla riunione erano naturalmente invitati i 19 Presidenti mentre gli investimenti vengono sempre deliberati dai rispettivi CdA e quindi non poteva essere altrimenti, per quale motivo si ritiene di specificarlo?

 

Forse i Presidenti presagivano qualche problemino interno e hanno voluto mettere la mani avanti, certo non avrebbero mai immaginato una tale sollevazione popolare spontanea da parte degli iscritti.

 

Gli avvocati di MGA avviano il twett bomb #nonsullemiespalle che in pochi minuti diventa virale e trend topic del 1 agosto. Si uniscono praticamente tutti: avvocati, commercialisti, architetti, geometri, medici con le loro associazioni e anche qualche psicologo, pochi per la verità. Tra cui la sottoscritta che sul gruppo Linkedin (Previdenza e Assistenza Psicologi ENPAP), subito rampognata da un esponente di Altrapsicologia, invitava gli iscritti, già dal 31 luglio, a chiedere ad ENPAP di prendere una posizione ufficiale.

 

Tanto che ENPAP cerca di buttare acqua sul fuoco e il 2 agosto invia una newletter con un articolo dal titolo " Il fondo Atlante 2, le banche italiane e le casse previdenziali" dove si afferma che

 

"Al pari di ogni investimento anche questo seguirà, in ogni caso, il canonico iter di valutazione e selezione di cui ENPAP si è recentemente dotato (vedi il Regolamento per la Gestione del Patrimonio pubblicato sul sito)".

 

Ma quale valutazione occorre fare dott.Torricelli, Zanon, Recrosio, Santi, Vecchia per capire che questo investimento non s’ha da fare perché è ad alto rischio per i nostri risparmi previdenziali (Statuto ENPAP)?


Di seguito vi consiglio una divertente e amara storiella, naturalmente ogni riferimento a fatti veramente accaduti non è puramente casuale:-)

 

Rosina è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti)

continua..

 di Anna Sozzi 3 agosto 2016

 

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